Scuola disabili: nasce l’Osservatorio per l’inclusione e l’integrazione scolastica
Il MIUR annuncia l’istituzione di due osservatori dedicati a due temi centrali nella scuola: l’inclusione e scolastica degli alunni con disabilità e l’integrazione degli alunni stranieri
Il Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha firmato nella giornata di giovedì i decreti per la costituzione dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, previsto da uno dei provvedimenti attuativi della Buona Scuola, e dell’Osservatorio per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura.
“Quella italiana – afferma Fedeli – è già una scuola altamente inclusiva e capace di integrare, di fare della diversità una ricchezza. Abbiamo un sistema molto avanzato, di cui possiamo e dobbiamo essere orgogliosi. Le nostre e i nostri docenti fanno un lavoro straordinario, che con la riforma e i suoi decreti attuativi vogliamo ulteriormente supportare con risorse e strumenti che ci consentiranno di venire sempre più incontro alle nuove esigenze di studentesse e studenti e delle loro famiglie”.
PARTECIPAZIONE PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI DISABILI – “Fra i decreti attuativi della Buona Scuola – ricorda Fedeli – uno specifico provvedimento è dedicato al tema dell’inclusione per garantire una scuola sempre più accogliente alle alunne e agli alunni con disabilità, rafforzando il ruolo delle famiglie e delle associazioni nei processi di inclusione e coinvolgendo, anche e soprattutto attraverso la formazione in servizio, tutte le componenti del personale scolastico. Nei prossimi mesi gli effetti del decreto si dispiegheranno attraverso una serie di atti che condivideremo e costruiremo con l’Osservatorio appena costituito che sarà uno strumento di forte partecipazione.
E’ previsto che l’osservatorio si riunirà già nelle prime settimane di settembre, con l’avvio dell’anno scolastico.
SCUOLA COME LABORATORIO DI CONVIVENZA – Sul fronte dell’inclusione e dell’intercultura, il Ministro ricorda che sono oltre 800.000 le ragazze e i ragazzi con cittadinanza non italiana presenti nel sistema scolastico. Quasi il 60% di queste alunne e di questi alunni è nato in Italia. “La velocità e la profondità dell’integrazione dipendono anche dalla scuola, come ho ricordato in molte occasioni – dichiara Fedeli –. È grazie al percorso che le ragazze e i ragazzi con cittadinanza non italiana fanno a scuola che il nostro Paese potrà contare anche sui loro talenti, sulle loro intelligenze”. È “a scuola – conclude – che studentesse e studenti, famiglie e comunità con storie diverse possono imparare a conoscere le diversità culturali e religiose, a superare le reciproche diffidenze, a sentirsi responsabili di un futuro comune. Le scuole possono essere veri e propri laboratori di convivenza. L’Osservatorio sarà uno strumento importantissimo per portare avanti questo processo. La complessità e la molteplicità degli aspetti relativi all’integrazione richiedono una sede qualificata di riflessione. Dobbiamo dare risposte efficaci alle storie e ai bisogni educativi di chi è appena arrivato nel nostro Paese, ma anche delle ragazze e dei ragazzi figli di migranti che nascono, crescono e studiano in Italia la cui cittadinanza, penso al dibattito sullo Ius soli, che mi auguro sia rapidamente approvato, si costruisce giorno dopo giorno proprio nelle nostre scuole”.